La Storia

Storia della Amministrazione dei beni separati di Arischia

Testimonianze del passato
Abramo Colageo Giovanna Mastrangelo

Il 16 Dicembre 1922 la Municipalità di Arischia acquistò dai marchesi Cappelli la montagna e il bosco di Chiarino, di circa 1800 ettari. Il grido festoso e impetuoso della popolazione riecheggiava nelle contrade del borgo: " SIAMO finalmente RICCHI". Il bosco - montagna costò lire 55000 e all'acquisto contribuirono le 600 famiglie arischiesi che versarono una somma proporzionata al numero degli animali posseduti e al reddito focatico. La montagna e il bosco vennero gestite dal Comune con una amministrazione separata dal 1923 al 1927. In seguito alla soppressione del Comune con decreto fascista, Arischia diventa frazione dell'Aquila e di conseguenza, perde anche l'amministrazione di Chiarino. Non ci addentriamo nel decreto soppressivo perché ci porterebbe ad allontanare dall'obiettivo. Veniamo, alla storia della Amministrazione di beni separati dei naturali di Arischia. L'atto di nascita della Amministrazione avvenne con decreto Prefettizio del 5 Febbraio 1946. Subito dopo la fine della seconda guerra mondiale nella popolazione arischiese rinacque il desiderio dell'autonomia comunale. Il 2 Dicembre 1945, con una sottoscrizione di tutti i capifamiglia famiglia si denunciava, la vendita illegale da parte dell'Aquila, del convento di S.Nicola, circondato da terreni e bosco di querce secolari, che apparteneva dal 1200 ad Arischia. Il convento fu venduto per l'irrisoria cifra di 44.000 lire ai frati minori. Si rivendicava soprattutto l'acquisto del bosco Chiarino e si precisava che nell'Ottobre 1927 il Comune aveva portato nelle casse comunali dell' Aquila 140.000 lire. Inoltre il Comune di Arischia aveva riattivato la scuola elementare maschile e femminile, aveva fatto preparare il progetto dell'acquedotto del Chiarino, aveva riparato il lavatoio pubblico. Nella sottoscrizione gli Arischiesi chiedevano il ritorno all'autonomia municipale per dimostrare di saper amministrare con competenza il proprio paese. Il risultato della sottoscrizione non ebbe effetto positivo per la ricostituzione del Comune di Arischia. Il Prefetto dell'Aquila con decreto n 2167 del 5 Febbraio1946, impose al Comune di Aquila di riconoscere la nascita dell'amministrazione separata dei naturali di Arischia. Bisogna ricordare che, Aquila, dal 1927 al 1945, aveva assunto anche l'Amministrazione della montagna e del bosco di Chiarino. E importante precisare che le Commissioni del 1946-1950-1953 furono nominate dal Prefetto di L'Aquila e che dal 22-3-1955 al 19-1-1958 il bosco fu amministrato dal Commissario Prefettizio Angelo Gualtieri. In seguito, la legge n. 278 del 1957 regolarizzò le norme delle elezioni della Commissione Amministrativa. La Cassazione, con sentenza del 18-12-1952, stabilì come principio di base quando in seguito ad annessione un Comune viene unito ad un altro - I POSSEDIMENTI DI USO CIVICO DEL COMUNE SOPPRESSO NON DIVENTANO BENI DEL COMUNE CHE ASSORBE - Nel caso nostro, L'Aquila nè assume l'amministrazione comunale, ma, NON SUBENTRA NEI BENI CHE RIMANGONO DI SOLO PROPRIETA' DI ARISCHIA, COMUNE SOPPRESSO -. Per questo Arischia può amministrare i SUOI possedimenti. Una volta eletta la Commissione dalla popolazione residente, questa deve assicurare alla collettività il diritto di legnare, di pascolo, conservare l'habitat, di gestire i beni collettivi che appartengono ai dimoranti in Arischia. La Commissione, il cui mandato dura quattro anni, viene eletta dai residenti di Arischia. Nell'atto di acquisto si afferma che chi è nato e risiede in Arischia acquista i diritti del bosco, chi muore o non è più residente perde tutti i diritti. Il bosco in questione si trova in una valle ad ovest del Gran Sasso, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Esso si sviluppa per diversi Km, con faggi di alto fusto che ha fornito legno attraverso i secoli agli ARCARI ARISCHIESI per costruire carretti, botti, aratri, sedie, arche per il pane e per granaglie e legna per il fuoco, il pascolo per gli allevatori e soprattutto legna. La prima attestazione del termine del nome Chiarino è in riferimento nel 1185 Feudo di Astenulfo, signore di Tempera con 17 fuochi (circa 90 abitanti). Alla fine del 1400 il Castello di Chiarino era diruto e i suoi abitanti si trasferirono ad Aquila, 5 fuochi invece si rifugiarono nel vicino Castello di Arischia. Le famiglie confluite in Arischia rivendicavano i diritti della montagna e del bosco a quelle rifugiatesi in Aquila che vendettero ai Cappelli il bosco e montagna di Chiarino alla metà del 1800, senza consultare i Chiarinesi trasferitisi in Arischia. Conseguenza fu che Arischia aprì una vertenza giudiziaria che durò circa 100 anni e si concluse con l'acquisto della montagna e bosco. Non possiamo non ricordare brevemente il DIRITTO che Arischia rivendicava. In un documento del 4 Luglio 1711, L'Università di Arischia fa ricorso alla Reggia Doganella con la quale si dichiara come Arischia possegga una montagna demaniale da tempo IMMMEMORABILE, montagna che confina con quella del Vasto, il territorio in questione non può essere che quello di Chiarino di cui i Chiarinesi trasferitisi in Arischia godevano insieme a quelli riparati in Aquila e per la quale pagavano 26 ducati annui per la fida pascolo e il permesso di fare legna, carboni, barili, tini, arche e per seminare. Numerose furono le occupazioni del bosco da parte degli Arischiesi: nel 1799, come capo dei sediziosi, fu denunciato il Sindaco Berardino D'ascenzo; nel 1901, furono arrestati 71 cittadini di Arischia condannati in primo grado e assolti in appello il 21 Agosto 1901. La difesa degli arrestati fu affidata all'avvocato Prof. Enrico Ferri, socialista e padre del diritto penale. Nel 7 Giugno 1920, 9 contadini di Arischia vennero condannati ad alcuni mesi di carcere e a lire 905 di multa, multa che fu pagata dalla Municipalità arischiese (delibera del 1 Agosto 1923), con i soldi della gestione separata del bosco.

Il 16 Dicembre del 1922 Il bosco e la montagna di Chiarino sono divenuti proprietà esclusiva del popolo arischiese. Il Prof. Enrico Ferri, in un comizio tenuto ad Arischia nel 1920, aveva definito lo stesso bosco - LA VIA CRUCIS - degli Arischiesi. Tutte le famiglie vengono tassate dal Comitato per l'acquisto della montagna e del bosco di Chiarino, in base al reddito focatico e agli animali posseduti. Gli cittadini di Arischia furono tanto determinati per riprendersi il bosco e la montagna di Chiarino fonte della loro sopravvivenza, per questo si rivolgono ad alcuni avvocati,principalmente all'avvocato Ubaldo Leopardi. Vogliamo riportare una citazione di Colapietra sulla Rivista Abruzzese del 5-5-2004. E' tra i più vivi miei ricordi aquilani di or è mezzo secolo, ed anche più, lo spettacolo invernale dei vetri annebbiati dell'allora caffè Pasqualucci sotto i portici, dietro i quali, in una nuvola spessa di fumo, si riuscivano a distinguere Ubaldo Leopardi breve panciutello,ed intorno a lui uomini ammantellati che più o meno docilmente lo stavano ad ascoltare. Erano coloro i naturali di Arischia.... e l'oggetto del loro ascolto, e di una controversia interminabile, era uno, ed uno solo, Chiarino. Dice benissimo Clementi nelle pagine introduttive del libro (Chiarino. Rocce, piante, animali, uomini) che Chiarino ad Arischia è come l'aria che si respira. In appendice vengono riportati: un sunto della controversia tra Arischia ed i marchesi Cappelli per il bosco Chiarino; i termini della montagna e del bosco di Chiarino; il regolamento per l'acquisto della montagna Chiarino; le famiglie che hanno versato la somma per l'acquisto; l'invasione da parte degli Arischiesi nel bosco di Chiarino; l'occupazione della montagna del 1799, 1901 e 1920 con alcune sentenze e alcuni documenti.

DELIBERAZIONI delle COMMISSIONI

Il 4 Marzo 1946, il Comitato nella prima riunione ritiene di costituire un gruppo di 22 persone, scelte fra i cittadini di Arischia, gruppo da consultare riguardante l'amministrazione del bosco. I nominativi scelti per la formazione dalla Giunta dei Saggi sono i seguenti: Cristoforo Nurzia fu Pietro, Giuseppe Ciafro di Berardino, Benedetto Melaragni fu Eugenio, Pasquale Capanna fu Angelo, Nazzareno Capanna fu Agostino, Nazzareno Capannolo fu Giuseppe, Emidio Capannolo di Antonio, Benedetto Capannolo fu Domenico, Giuseppe Gizzi di Domenico, Giovanni Gizzi fu Antonio, Antonio Ursini fu Domenico, Enrico Ciano fu Giuseppe, Giuseppe Nurzia fu Salvatore, Domenico Ianni fu Angelo, Sabatino Nurzia fu Berardino, Enrico Zaccagno fu Berardino, Angelo Pesce fu Domenico, Federico Ursini fu Domenico, Ferdinando Lorenzetti fu Giuseppe, Carlo Beccia fu Ferdinando, Giulio Beccia fu Donato, Domenico Cacchio fu Benedetto. I detti Saggi dal successivo mese di Maggio non furono più convocati dalla Commissione del 1946. Il 16 Giugno 1946 la Commissione delibera per la fida pascolo: ovini fino a 25 capi lire 15 a capo, oltre i 25 ovini lire 20 a capo, bovini e equini lire 190 a capo. La somma versata dagli allevatori per la fida pascolo fu di lire 87.950 (numero dei pastori 122). Fu fissa la somma di lire 300 giornaliere per il rimborso spese a favore degli amministratori incaricati di curare gli affari della montagna e del bosco Chiarino. Nel 1949, il comitato delibera di appaltare una parte di strada alla Cooperativa Presba (Partigiani Reduci Edilizia Stradale Boschiva Arischia) per lire 2.200.000. La Commissione ritiene che l'appalto sia r necessario perché con la costruzione della diga di Providenza, i naturali di Arischia, si sono venuti a trovare senza una strada, in quando la vecchia mulattiera è stata sommersa dalle acque dell'invaso costruito dalla Società Terni. La Terni ha dato espresso consenso scritto al transito per circa 264 metri utilizzando che si avvalgono anche della diga la diga. Per i rimanenti 346 metri l'Amministrazione concede l'appalto suddetto considerato di estrema urgenza per i naturali di Arischia. Provvede a sistemare alcuni abbeveratoi per il numeroso bestiame monticante costituito da più di 3000 ovini, 200 bovini e 60 equini. Nel 1950 viene nominata guardia particolare giurata Antonio Zaccagno per vigilanza sui pascoli e bosco, per il periodo 1-8-1950 al 30-11-1950 con una retribuzione di lire 12.000 al mese. Concede sempre alla Cooperativa Presba l'appalto per un altro tronco di strada nel 1951 (lire 4.403.526) ed assume due guardie comunali forestali per vigilare sul bosco. La fida pascolo delle famiglie arischiese(259) viene fissata in un importo di lire 850.237. (Per 24 cavalli lire 5.600, muli 28 lire 5.650, asino 1 lire 150, vacche 261 e 36 vitelli lire 72.500, pecore 26.153 e 7302 agnelli lire 766.737) negli anni 1956-1960. Nel 1957 il Comitato rimborsa la ditta Alfonzo Ciuffetelli per la legna presa in prestito dalla Commissione nel 1953 per soddisfare 125 famiglie di Arischia per un importo di lire 1.351.500 più 513.570 di interessi per un totale di lire 1.865.000. Il 21 Marzo 1962 il Comitato delibera ed esprime parere favorevole sull'istanza della ditta Remo Pace per ricerche di pietra colorata nella zona di Chiarino in località Costone. Nel 1963 la Commissione delibera un appalto di 2.500 piante di alto fusto in località Acqua Grossa alla ditta boschiva Sterpetti per lire 15.680.000. Sempre nel 1963, approvvigiona le 334 famiglie di Arischia di legna per il fuoco. Nell'Anno 1964 la Commissione decide di assegnare il taglio di uso civico alle ditte boscaiole Alberto Salomone e Gino Beccia per fornire i naturali di Arischia della legna necessaria al prezzo di L.11.500 la canna. Dalla fine del 1964 al 1970 il bosco viene amministrato dai Commissari nominati dal Prefetto di Aquila Commissari che riforniscono la popolazione Arischiese della legna necessaria al prezzo di L.650 a quintale. Il 2 Febbraio 1973 la Commissione conferisce l'incarico di segretario all'avvocato Egidio D'Angelo, con il compenso mensile di L.50.000, esclusa la tredicesima. Nel giorno 26 di Marzo 1973 l'Amministrazione delibera ed autorizza il Presidente a costituirsi parte civile contro Fantozzi Ettore, perché sorpreso a scaricare presso terzi numero 70 tronchetti, legname ricavato dalla vendita del bosco del Comitato.

Viene nominato l'avv. Domenico D'Ascanio, quale legale rappresentante dell'Amministrazione viene deciso di corrispondere al detto legale, a titolo di acconto spese la somma di L.100.000. Il 28 di Maggio 1973 la Commissione prende il provvedimento di recintare nel bosco di Chiarino le località Edegaro e Sassigheta, allo scopo di evitare che gli ovini e bovini dalle zone pascolative si immettano nella zona boschiva, si rende necessario procedere alla recinzione con la posa in opera di filo spinato e circa 200 paletti di una altezza di 200 metri. Sempre nel Giugno 1973, si delibera la vendita della legna sequestrata alla ditta boschiva Ettore Fantozzi di circa 80 quintali di legna che v restituita poi all'Amministrazione dal Tribunale dell'Aquila. La detta legna, viene lasciata in giacenza nella piazza della Chiesa di Arischia perché due ditte artigiane di Arischia, Giuseppe Gizzi e Antonio Cacchio, facciano pervenire le loro offerte. Preso atto che il Gizzi ha offerto L.1.250 al quintale e che il Cacchio ha offerto L.1230 al quintale, ritenuta vantaggiosa l'offerta del Gizzi, a voto unanime il materiale legnoso viene assegnato alla ditta artigianale Giuseppe Gizzi. Nella seduta del 17 Luglio 1973 si stabilisce l'indennità di carica del Presidente dell'Amministrazione nella misura di L.240.000 annue, da corrispondere in rate mensili in L.20.000. Viene assegnato anche un gettone di presenza nella misura di L.2.000 a favore dei componenti la Commissione per ogni seduta. Viene deliberato altresì la tariffa della fida pascolo per il biennio 1973-1974 dei naturali di Arischia (fino al numero di 50 capi ovini lire70 a capo, oltre 50 capi lire150 a capo, per i bovini lire1.500 a capo, per le giovenche lire750 a capo, per i cavalli lire1.200 a capo, per i muli liere1.000 a capo, per gli asini lire700 a capo, per le capre lire500 a capo Il bestiame sotto i sei mesi è esente dal pagamento della fida). Il 5 Settembre 1973, i componenti dell'Amministrazione Giulio Capannolo, Ennio Capannolo, Carmine Cacchio, Geremia Ciafro, presentano le dimissioni dal comitato di questa Amministrazione. Il 13-9-73, Giulio Capannolo e Carmine Cacchio ritirano le dimissioni e dichiarano di essere disposti a continuare ad amministrare. Il 23 Ottobre 1973 viene deliberato che dal 1 Agosto 1973 la sede dell'Amministrazione trasferita dai locali della sig.ra Severina Capanna ai locali di proprietà del Comune dell'Aquila (Vecchio Comune di Arischia ) e viene liquidata Capanna Severina con il pagamento annuo di lire37.440. Per le elezioni del 23 Giugno 1974 vengono spese lire 86.200 per manifesti, lire 153.000 per i componenti delle due sezioni elettorali, con un totale di spesa a carico dell'Amministrazione di lire 239.200. Il 29 Agosto 1974, viene deliberato la vendita della zona boschiva in località Vaccareccia, lotto commerciale di numero 2063 piante di alti fusto ( faggio ) con un prezzo di base d'asta di lire 27.284.000. Il Comitato Amministrativo delibera il 10 Maggio 1975 che il prezzo della legna per i naturali del borgo di Arischia sarà di lire 1.800 al quintale, nella stessa riunione decide di spendere lire 450.000 per sistemare la strada nel bosco e della montagna di Chiarino, prelevando il materiale ghiaioso per sistemazione del fondo in località Vaccareccia, materiale ivi trasportato dalle acque, senza intaccare in alcun modo la superficie del pascolo. La Commissione il 20-2-1976 affida al geometra Valerio Cacciamani l'incarico di redigere uno studio tecnico di massima, riguardante i seguenti punti: strada di accesso al bosco per il proseguimento della strada della cosiddetta Zecca, opere di miglioramento silvo-pastorale nelle zone Vaccareccia e Castrato, ricoveri per pastori ed armenti con fontanili ed abbeveratoi, sistemazione idrogeologica delle zone Piscina e Macchia Larga, per un onorario di lire 1.000.000. Il 28 Dicembre 1977 il Tribunale di Aquila condanna la ditta Augusto Sterpetti a pagare a favore dell'Amministrazione lire 6.444580 per inadempienza contrattuale, ma il Sterpetti con nota del 25-3-1978 ricorre in appello. Nel Agosto 1979 la Commissione decide di affidare al geometra Accili l'incarico del progetto della costruzione del rifugio per pastori in località Vaccareccia per un importo presunto di lire 14.000.000. Del rifugio in questione si è occupato il Comitato in carica nel 1946 ( si allega il disegno in appendice ).

Il ricovero esistente in precedenza fu distrutto ai Tedeschi nel 1945. Nel Marzo del 1979 l'Amministrazione delibera la spesa per l'assegno di uso civico stagione 1979-1980; spesa per deposito presso Ispettorato Rip. Forestale lire 250.000; spesa per numero 60 giornate di operai (lire 15.000 al giorno) lire 90.000; spesa per il trasporto di detti operai lire 30.000 per 10 giorni (lire 300.000); spesa per vernice lire 400.000; spese impreviste ed Assicurazione Inail lire 150.000; un totale di spesa di lire 2.000.000. Il 23 Giugno 1980 il Presidente rassegna le dimissioni perché sebbene l'Amministrazione sia stata eletta nel 1974 e abbia durata solo in carica quattro anni non sono state indette le elezioni per il rinnovo della Commissione. Inoltre l'Amministrazione ha purtroppo perduto due membri; Erminio Nurzia, deceduto per un tragico incidente stradale e Davide Nurzia, morto improvvisamente solo il primo è stato sostituito con Loreto De Santis, invece per il secondo il comitato di Controllo ha annullato del la delibera. Per di più, il membro della Commissione Fernando D'Ascenzo da circa due anni è emigrato in Germania per ragioni di lavoro. Non potendo inoltre dedicare molto tempo agli affari dell'Amministrazione, il Presidente ritiene le sue dimissioni irrevocabili. Eligio Bafile e Loreto De Santis condividono i motivi del Presidente ed esprimono pure essi la ferma volontà di dimettersi. Con votazione unanime espressa per alzata di mano la Commissione Amministratrice rassegna le dimissioni della Commissione Amministratrice, facendo voti a S.E. il Prefetto di Aquila affinché indica sollecitamente le elezioni per il rinnovo della Commissione stessa. Per gli affari di ordinaria amministrazione, la Commissione resterà in carica fino alla nomina di un commissario o alla elezione di una nuova Commissione. L'indennità di carica del Presidente nel 1983 è di lire 50.000 mensili, gettone di presenza del consiglio è di lire 5.000 a seduta,il compenso del segretario è di lire 80.000 mensili. Il 27 Dicembre 1983, il consiglio della Commissione Amministratrice delibera che, con decorrenza 1-1-1984 la indennità del Presidente al lordo ritenute di legge sia di lire 200.000 al mese, così anche per il segretario e lire 20.000 per ogni seduta il gettone di presenza a favore dei membri della commissione. Successivamente il Comitato di Controllo della Regione Abruzzo, nella seduta del 6-2-1984, ritiene che il compenso del Presidente ed il gettone di presenza per i componenti del consiglio sono stati fissati in misura superiore a quelli spettanti agli Amministratori dei Comuni e Province che, volendo tener conto, infatti, della popolazione, nonché della modesta attività amministrativa esplicata dalla Commissione, non giustifica la corresponsione dell'indennità di carica e dei gettoni di presenza in misura identica a quelle spettanti rispettivamente ai Sindaci dei Comuni con popolazione compresa tra i 3001 e 5000 abitanti ed ai Consiglieri dei Comuni con popolazione compresa tra i 3001 e 250.000 abitanti. Ritiene peraltro che, anche il compenso spettante al segretario sia fissato in misura eccessiva per la modesta attività amministrativa del Comitato amministrativo. Con delibera del 31-1-1984 viene autorizzato il Presidente a resistere nel giudizio contro Augusto Sterpetti alla Corte di Appello di Perugia e viene nominato l'avvocato Domenico D'Ascanio, con facoltà allo stesso avvocato di scegliere in Perugia un corrispondente domiciliatario. Il 23-3-1984viene fissato che dopo il provvedimento di annullo adottato dal Comitato di Controllo in data 6-2-1984, l'indennità del Presidente sia di lire 120.000 mensili, di lire 10.000 il gettone di presenza per ogni seduta della Commissione e lire 180.000 mensili al segretario,il tutto al lordo delle ritenute di legge. Il Comitato amministrativo con delibera del 24-2-1987, stabilisce che l'indennità di carica del Presidente deve essere di lire 250.000 al mese e di lire 15.000 per i componenti del Comitato amministrativo ogni seduta ed l'onorario del segretario di lire 3.000.000 l'anno(indennità tutte al lordo delle ritenute di legge). Il 29-9-1987 L'Amministrazione esprime parere favorevole ed autorizza la Comunità Montana Amiternina alla costruzione di una condotta idrica e un rifugio per pastori in località Vaccareccia. Fa altresì richiesta di assegno della zona boschiva in località Formaliscia per la stagione silvana 1988/89 con strada di accesso. Con delibera del 1-7-1988 viene indetta una gara per l'affidamento a trattativa privata dei lavori per l'assegno e martellata 1987/88 zona boschiva Formaliscia. L'Amministrazione invia a 7 ditte artigianali locali (Benedetto De Santis, Goffredo De Santis, Ennio Capannolo, Giuseppe Cacchio, Nazzareno Soldati, Nunzio Masci, Sandro Taccagno) a partecipare all'appalto con base d'asta di lire 3.945.000 + Iva. La Commissione aperte le buste, affida alla ditta Ennio Capannolo quale miglior offerente, l'esecuzione dei lavori di martellata al prezzo di lire 2.100.000+Iva. Il quantitativo di legna da tagliare è di circa 15.000 quintali. Il giorno 22 Dicembre l'Amministrazione delibera di determinare l'indennità di carica del Presidente con decorrenza 1-1-1990 sia di lire 350.000 al mese con gettone di presenza dei componenti la Commissione per ogni seduta di lire 20.000 e per il segretario lire 350.000 mensili. Il 19-6-1992, si istalla una barra segnapasso all'inizio territorio di Arischia, riservando il passo solo ed esclusivamente ai naturali del borgo stesso. Alla fine del 1993 la Commissione appalta all'impresa Gizzi la pesa-ponte alla località Archi della Fonte al prezzo base d'asta di lire 58.066.920 (chi scrive suggerì che forse era più conveniente recintare il territorio della montagna e del bosco di proprietà della comunità di Arischia, ma il consiglio non fu recepito). Nel Luglio del 1996 la Commissione organizzò 50° anno della nascita promovendo diverse manifestazioni nel bosco stesso (in appendice viene riportato l'articolo del Centro). Alle spese sostenute dalla Commissione contribuirono tutti gli allevatori, i commercianti, gli imprenditori Sandro Zaccagno ed Elio Gizzi cittadini di Arischia e l'ente Ente Scuola Edile. Nel 1998 vengono spesi lire 14.775.000 per posa in opera di 13 tavoli-panche e di 3 fontanine in località Vaccareccia. Tutta l'area provvista di posti fuoco protetta con una palizzata di castagno con una spesa di (lire11.080.000). Si stabilisce il prezzo del pernottamento nel rifugio Vaccareccia di lire 5000 a persona. Non si può non ricordare la grande manifestazione promossa dalla Commissione con la fattiva collaborazione della Associazione L'Arca di Arischia nel Luglio 2000 manifestazione durante la quale il rifugio della Vaccareccia è stato intitolato alla memoria di Domenico Fioretti. Molta è stata la partecipazione degli ed hanno partecipato autorità civili e religiose vengono premiati tutti gli amministratori con una medaglia ricordo(1946-200). Sempre nel 2000 la Commissione ha firmato un accordo di programma con il Parco N.G.M.L. e Giovanni Potena, Amministratore della Foresta Demaniale Chiarino, accordo con cui sono state definite le regole sul bosco, pascoli, flussi turistici, fabbricati, campeggi, gestione fauna, usi civici. Il tutto a rispettato la conseitudine millenaria del popolo arischiese. Il 16 Novembre viene deliberato la liquidazione per le missioni di 3 amministratori che si sono recati al bosco di Chiarino nel periodo 01-01-200 al 10-11-200, liquidazione di indennità kilometrica pari a 149 giorni la cifra di lire 6.258.000. Si delibera altresì lire 5.000.000 per i gettoni di presenza anno 2000;amministratori segretario, tecnico, revisore.

Negli 1970-80 l'Enel ha versato alla Commissione circa 20.000.000 di lire l'anno per le acque del torrente Chiarino, dal 1980 al 2010 circa 50.000.000 a l'anno. Da sottolineare, tutti gli amministratori hanno usufruito dell'indennità di missione. E emblematica la spesa di missione per la vigilanza nel bosco liquidata per 54 giorni, dal 1 Settembre al 24 Ottobre ad un amministratore la somma di lire101.787, questo fu deliberato il 14 Novembre 1958 dal Comitato Amministrativo. Le Amministrazioni del Presidente Serpetti hanno portato a termine, oltre ai progetti di taglio e di manutenzione ordinaria (il taglio del legnatico è stato portato a termine da tutte le Amministrazioni succedutesi dal 1946 a prima del tremendo sisma 2009),anche le seguenti opere:

1. nuovo rifugio del Castrato(quello vecchio fu distrutto dalla valanga del 1999);
2.campeggio a Faone con sentieri da Arischia a Chiarino (l'ippovia percorribile a piedi e a cavallo;
3.recupero delle aree Aia Martino, Archi della Fonte, S.Vincenzo in aree pic-nic;
4.sistemazione della pesa da manuale ad automatica;
5.lavori della messa in sicurezza e manutenzione del rifugio Fioretti;
6.intervento di manutenzione delle strade interpoderali, S.Nicola, Archi della Fonte-Perella, Vece, Retorte, Cafaggio. Molto consistente anche il programma del Presidente e del Comitato in carica: creare un tavolo tecnico per lo sviluppo e le linee per la ricostruzione del centro storico del Borgo distrutto dal sisma; rimuovere le antenne provvisorie con relativo posizionamento sul sito uso civico; salvaguardare le attività agro-pastorali; realizzare una rotatoria in via S.Vincenzo con punto di fermata degli autobus Ama; ancora in collaborazione con Università di l'Aquila un lavoro di catalogazione e valorizzazione dei funghi; recuperare, sistemare il fosso di via Ripette; collaborare con le Associazioni del paese; recuperare e valorizzare i ruderi della Vaccareccia; riordinare l'uso civico di Arischia come d'accordo con il Comune di Aquila; discutere con la popolazione dei programmi della Commissione e assemblea di ogni fine anno del bilancio; acquistare un immobile al centro storico come sede Amministrativa del Comitato per l'amministrazione dei Beni Separati Naturali di Arischia nel centro storico. Per il futuro, è auspicabile una Stretta e Fattiva cooperazione tra l'Amministrazione ed il Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, cooperazione che deve tendere a valorizzare la ricchezza del bosco di Chiarino, patrimonio e polmone verde, ricco di animali e di piante secolari. Lo stesso bosco (proprietà collettiva non ALIENABILE del popolo di Arischia testimonia l'attaccamento degli abitanti alla loro terra, l'amore e la fierezza che gli Arischiesi, e con loro tutti coloro che hanno il privilegio di vivere a contatto della natura, dimostrano nella passione e nella conservazione del loro territorio avuto.

Bibliografia:

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Archivio di Stato di Aquila, sezione comuni soppressi, Arischia.
L'Arca Arischia, Fuori porta la montagna
Antinori A. L. Coreografia
Cavalli E, La grande Aquila


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